Cosa sono le malattie rare


Le malattie appartenenti allo spettro PROS sono malattie rare anche se la loro precisa prevalenza non è nota, in mancanza di un registro longitudinale di patologia.

Quando una malattia si considera rara….

Per definire quando una malattia è rara ci viene incontro la legislazione farmaceutica e, in particolare quella sui farmaci Orfani.

Negli Stati Uniti, in base all’Orphan Drug Act (ODA) del gennaio 1983, si definisce rara una malattia che colpisce meno di 200.000 persone o della quale si verifichino meno di 7,5 casi su 10.000 abitanti (prevalenza) e che comporti una minaccia per la vita o una debilitazione cronica.

In Europa, il Regolamento (EC) No 141/2000 definisce come rara una malattia che colpisce meno di 185.000 persone o con meno di 5 casi su 10.000 abitanti (prevalenza) e come ultra-rara una malattia che colpisce meno di 1 paziente  su 50.000 abitanti. In entrambi i casi deve trattarsi di una malattia che comporti una minaccia per la vita o una debilitazione cronica.

La designazione di malattia rara a livello regolatorio è di grande importanza in quanto le aziende farmaceutiche ricevono incentivi sia in Europa sia negli Stati Uniti per la ricerca, lo sviluppo e l’immissione in commercio di medicinali per queste malattie (dette orfane, proprio perché mancano di una terapia adeguata).

Questi incentivi sono volti ad aumentare l’interesse della ricerca, che si trova ad affrontare una serie di problemi:

  • Scarsità di informazioni sulla prevalenza, sull’eziologia e sulla patogenesi
  • Difficoltà nel progettare studi clinici (per la difficoltà di arruolare un numero sufficiente di pazienti e per le problematiche etiche)
  • Scarsa diffusione delle conoscenze nell’ambito della comunità medica
  • Minor mercato capace di ammortizzare i costi della ricerca.

Quali sono le malattie rare e dove sono elencate?

Uno dei database forse più conosciuti delle malattie rare è rappresentato da Orphanet. Risorsa nata per dare informazioni sulle malattie rare, è oggi un punto di riferimento importantissimo, in quanto fornisce una precisa nomenclatura e classificazione delle malattie (alle quali vengono assegnati anche dei codici) e fornisce per ogni entità identificata informazioni sui geni coinvolti, le associazioni di pazienti, i centri di riferimento, i laboratori che eseguono i test genetici, ecc.

Tuttavia, Orphanet non è un elenco legato a benefici.

In Italia, unico Paese al mondo oltre al Giappone, esiste un elenco di benefici, ed è quello contenuto nel Decreto Ministeriale 279 del 2001, che fino al 2017 ha rappresentato, insieme al Piano Nazionale delle Malattie Rare (attualmente in corso di aggiornamento) il quadro normativo di riferimento per le malattie rare in Italia.

Il DM 279 ha di fatto introdotto un sistema di benefici, la rete di assistenza per le malattie rare (i cui nodi sono rappresentati dai centri regionali di riferimento accreditati) e i registri delle malattie rare (per conoscere il numero di malati rari in Italia e le malattie rare più frequenti).

Dato che la tutela non poteva essere generica, si è creato un elenco che stabilisse a chi dare i benefici, dove, come e quali dovessero essere questi benefici. Quindi, a differenza di Orphanet, non si tratta di un elenco ai fini di classificazione.

Limite di questo elenco è stato la sua rigidità, problema che è stato risolto almeno in parte quando la lista è stata aggiornata nel 2017 (Allegato 7 al DPCM del 12 gennaio 2017), aggiungendo moltissimi gruppi di patologie allo scopo di poter far afferire il maggior numero di nomi di singole malattie, comprese quelle dovessero essere definite in futuro.

Se da un lato con questa modalità di lavoro si è aumentata la flessibilità, dall’altro sì è creato il problema di definire quali sono le singole malattie che possono essere fatte afferire ai vari gruppi, dato che nell’elenco sono riportati solo alcuni nomi esemplificativi.

È un lavoro molto lungo e complesso che richiederà un impegno notevole da parte dei centri di coordinamento regionali e del tavolo malattie rare.

E le PROS sono in elenco?

Una Circolare del Ministero della Salute datata 26/11/2018  ha specificato che la macrodattilia PIK3CA correlata è da ritenersi inclusa nel seguente gruppo dell’elenco delle malattie rare esentate dalla partecipazione al costo (allegato 7 al dPCM 12 gennaio 2017):

SINDROMI MALFORMATIVE CONGENITE GRAVI ED INVALIDANTI CARATTERIZZATE DA UN ACCRESCIMENTO PRECOCE ECCESSIVO (codice RNG093).

Al medesimo gruppo afferiscono inoltre le altre PROS non già presenti in elenco con un codice specifico.

Questo riconoscimento da parte del Ministero assume grande rilevanza, soprattutto per la possibilità per i bambini e gli adulti affetti da macrodattilia e da altre PROS di poter essere presi in carico nella rete malattie rare, attraverso i centri di riferimento diffusi sul territorio nazionale e apre le porte alla creazione di piani diagnostico-terapeutici (e speriamo assistenziali) multidisciplinari e di percorsi per i pazienti.